Placca Dentale e Tartaro: Prevenzione e Rimozione Efficace
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Immagina la placca dentale come una pellicola invisibile e appiccicosa che si forma costantemente sui tuoi denti. Questa sostanza, incolore o leggermente giallastra, è un vero e proprio biofilm, un agglomerato di milioni di batteri che vivono naturalmente nella nostra bocca. Si nutrono degli zuccheri e dei residui di cibo che consumiamo quotidianamente, producendo acidi come scarto metabolico. La placca tende a depositarsi soprattutto:
È importante sottolineare che la formazione della placca è un processo continuo e naturale, che inizia pochi minuti dopo ogni pasto. Il problema sorge quando questa placca non viene rimossa regolarmente e in modo efficace.
Gli acidi prodotti dai batteri della placca attaccano lo smalto dei denti, il loro rivestimento protettivo più esterno. Questo attacco costante è la causa principale della carie, piccole lesioni che, se non trattate, possono ingrandirsi e compromettere la struttura del dente fino a raggiungere la polpa, causando dolore e richiedendo trattamenti più complessi come la devitalizzazione.
Ma non solo: la placca è anche il principale responsabile delle infiammazioni gengivali, note come gengivite. Quando la placca si accumula lungo il bordo gengivale, i batteri irritano i tessuti molli, causando arrossamento, gonfiore e sanguinamento delle gengive, specialmente durante lo spazzolamento o l’uso del filo interdentale.
Se la placca dentale non viene rimossa quotidianamente e in modo accurato, nel giro di 12-18 ore inizia un processo di mineralizzazione. I minerali presenti nella saliva (come il calcio e il fosfato) si depositano sulla placca, trasformandola in una sostanza dura e calcificata: il tartaro.
A differenza della placca, che è morbida e può essere rimossa con lo spazzolino e il filo interdentale, il tartaro è poroso e di consistenza molto dura, simile a una roccia. Si presenta come una patina giallastra o marrone scuro, che può essere visibile a occhio nudo, specialmente sulla superficie interna degli incisivi inferiori e sulla superficie esterna dei molari superiori, in corrispondenza dell’apertura dei dotti salivari.
Una volta formato, il tartaro non può essere rimosso con le normali pratiche di igiene orale domiciliare. Richiede un intervento professionale da parte del dentista o dell’igienista dentale.
Il tartaro agisce come una superficie ruvida e porosa, favorendo ulteriormente l’adesione e la crescita di nuova placca batterica. Questo crea un circolo vizioso che peggiora rapidamente la situazione.
La presenza di tartaro e placca non solo aumenta il rischio di carie, ma è anche la causa principale dello sviluppo della parodontite, una malattia infiammatoria cronica che colpisce i tessuti di supporto del dente (gengive, osso alveolare, legamento parodontale). Se non trattata, la parodontite può portare alla recessione gengivale (ovvero le gengive si “ritirano” scoprendo la radice del dente), alla mobilità dei denti e, nei casi più gravi, alla loro perdita. Inoltre, l’infiammazione cronica nel cavo orale può avere ripercussioni sulla salute sistemica, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari, diabete e complicanze in gravidanza.
La buona notizia è che la placca dentale può essere efficacemente rimossa con una corretta e costante igiene orale domiciliare. E prevenire la placca significa prevenire il tartaro. Ecco i pilastri di una prevenzione efficace:
Anche con la più scrupolosa igiene orale domiciliare, è quasi impossibile rimuovere il 100% della placca, specialmente in aree difficili da raggiungere. È qui che entra in gioco l’importanza della prevenzione professionale.
I bambini sono particolarmente suscettibili alla formazione di placca e carie, poiché spesso hanno una dieta ricca di zuccheri e le loro abitudini di igiene orale potrebbero non essere ancora perfette. I genitori giocano un ruolo cruciale nella protezione dei denti dei loro figli.
La placca dentale e il tartaro sono nemici silenziosi ma potenti della salute orale. Non sottovalutare la loro presenza e il loro potenziale distruttivo. Investire tempo e attenzione nella tua igiene orale quotidiana, combinata con controlli e pulizie professionali regolari, è la migliore strategia per prevenire problemi futuri e garantire un sorriso sano, forte e luminoso per tutta la vita.
Non aspettare che i problemi si manifestino: la prevenzione è la chiave. Contatta il tuo dentista di fiducia per una visita di controllo e una pulizia professionale.
No, non necessariamente. Nelle fasi iniziali, l’accumulo di placca e tartaro e la conseguente infiammazione gengivale (gengivite) possono essere completamente indolori. Il dolore solitamente insorge solo quando la carie è progredita a un livello tale da coinvolgere la polpa dentale, o quando la parodontite è avanzata, causando mobilità dei denti o ascessi. È proprio questa assenza di dolore nelle fasi iniziali che rende così importanti i controlli dentali regolari, per intercettare i problemi prima che diventino gravi e dolorosi.
Sì, la placca inizia a riformarsi sui denti pochi minuti dopo aver mangiato o anche dopo una pulizia professionale. Se questa placca non viene rimossa efficacemente con l’igiene orale quotidiana (spazzolino, filo interdentale/scovolino), inizierà nuovamente a mineralizzarsi e a trasformarsi in tartaro nel giro di 12-18 ore. Per questo motivo, mantenere una scrupolosa igiene orale a casa è fondamentale per prolungare i benefici della pulizia professionale.
Sì, la predisposizione alla formazione di tartaro può variare da persona a persona. Fattori come la composizione della saliva (pH, concentrazione di minerali), la genetica, la dieta, il fumo, alcune condizioni mediche e l’assunzione di certi farmaci possono influenzare la velocità e la quantità di tartaro che si accumula. Anche un allineamento non perfetto dei denti può rendere più difficile una pulizia efficace e favorire l’accumulo.
No. I prodotti sbiancanti da banco, come alcuni dentifrici sbiancanti o strisce, agiscono rimuovendo le macchie superficiali dai denti, ma non hanno alcun effetto sul tartaro calcificato. Il tartaro è una formazione dura che può essere rimossa solo meccanicamente, con strumenti professionali specifici utilizzati dal dentista o dall’igienista dentale. Tentare di rimuoverlo con prodotti abrasivi può danneggiare lo smalto dei denti.
Indirettamente sì. Il tartaro, se non rimosso, favorisce l’accumulo di placca e l’infiammazione cronica delle gengive e dei tessuti di supporto del dente (gengive, osso e legamento parodontale). Questa infiammazione progressiva è ciò che viene chiamata parodontite (o piorrea). La parodontite distrugge gradualmente l’osso e gli altri tessuti che tengono fermo il dente, portando alla mobilità e, nei casi più avanzati, alla caduta spontanea del dente.
L’idropulsore è un ottimo strumento complementare all’igiene orale. Utilizza un getto d’acqua pressurizzata per rimuovere residui di cibo e placca superficiale dagli spazi interdentali e sotto il bordo gengivale, ed è particolarmente utile per chi porta apparecchi ortodontici o ha ponti e impianti. Tuttavia, non sostituisce l’efficacia meccanica dello spazzolino per rimuovere la placca dalle superfici dei denti né l’azione del filo interdentale/scovolino per la pulizia interprossimale profonda. E, come specificato nell’articolo, non può rimuovere il tartaro.
Sì, numerosi studi scientifici hanno evidenziato un’associazione tra l’infiammazione cronica causata dalla placca e dal tartaro (parodontite) e diverse condizioni sistemiche. Tra le più note ci sono le malattie cardiovascolari (aumento del rischio di infarto e ictus), il diabete (difficoltà nel controllo della glicemia e maggiore incidenza di complicanze), complicanze in gravidanza (parto pretermine, basso peso alla nascita) e problemi respiratori. La bocca è connessa al resto del corpo, e un’infiammazione locale può avere effetti a distanza.
L’attenzione all’igiene orale dovrebbe iniziare fin dalla comparsa del primo dentino, solitamente intorno ai 6 mesi di età. Sebbene il tartaro sia meno comune nei bambini piccoli rispetto agli adulti, la placca si forma subito e può causare carie precoci (carie da biberon). Insegnare buone abitudini di igiene orale fin dalla tenera età e portare i bambini dal dentista pediatrico per controlli regolari è fondamentale per prevenire problemi futuri.
È possibile. Dopo una pulizia profonda, specialmente se c’era molto tartaro o infiammazione gengivale, alcune persone possono sperimentare una temporanea sensibilità dei denti al caldo, al freddo o all’aria. Questo è normale e solitamente si risolve in pochi giorni o settimane, man mano che le gengive guariscono e i denti si “riadattano”. Il dentista o l’igienista possono consigliare dentifrici specifici per denti sensibili per alleviare il disagio.
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