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Filo interdentale: come usarlo e quale scegliere

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Filo Interdentale cerato, per protesi fissa, impianti - Biodental Roma

Cos’è il filo interdentale

Il filo interdentale è uno strumento sottile, in nylon o in teflon, progettato per rimuovere placca e residui di cibo negli spazi dove lo spazzolino non arriva.

Il suo utilizzo quotidiano è fondamentale per prevenire carie, gengiviti e alitosi, mantenendo denti e gengive realmente puliti.

Passato delicatamente tra i denti, il filo interdentale elimina la placca interdentale prima che si trasformi in tartaro.

Usarlo correttamente, su consiglio del dentista, aiuta a proteggere il sorriso e a mantenere la salute orale a lungo termine.

Un gesto semplice ma decisivo per un’igiene dentale completa.

Tipi di filo interdentale: quale scegliere

Tipo di filo interdentaleCaratteristiche e indicazioni d’uso
CeratoRivestito con cera per scorrere meglio tra denti stretti. Ideale per chi ha spazi ridotti o denti molto allineati. Più confortevole per principianti.
Non ceratoSenza rivestimento, offre una pulizia più profonda ma richiede maggiore manualità. Migliore aderenza alla superficie del dente.
SpugnosoParte centrale morbida e voluminosa che rimuove residui tra apparecchi, ponti o spazi ampi. Perfetto per chi ha apparecchi ortodontici.
EspandibileSi allarga leggermente durante l’uso, adattandosi agli spazi interdentali. Ottimo per chi ha spazi irregolari o gengive sensibili.
Per impianti e protesi fisseDotato di estremità rigida per inserimento e parte spugnosa per la pulizia sotto corone o ponti. Essenziale per mantenere igiene intorno agli impianti.

La scelta del filo interdentale più adatto dipende dalla forma dei denti, dallo stato delle gengive e da eventuali impianti o apparecchi.

Per evitare errori e ottenere il massimo beneficio, è sempre consigliabile consultare un igienista dentale o un dentista, che può indicare la tipologia e la tecnica più adatta alle proprie esigenze.

Come si usa il filo interdentale (tecnica corretta)

Usare il filo interdentale nel modo giusto è semplice, ma richiede precisione. Una tecnica corretta evita irritazioni gengivali e garantisce una pulizia efficace tra i denti.

Ecco come fare passo per passo:

  • Taglia circa 40–45 cm di filo e avvolgilo intorno alle dita medie, lasciando 3–5 cm di parte libera.
  • Tendi il filo con i pollici e gli indici per guidarlo con controllo.
  • Inseriscilo delicatamente tra i denti, muovendolo avanti e indietro senza forzare.
  • Fai aderire il filo alla superficie del dente formando una “C” e scorri verso la gengiva e poi verso l’alto.
  • Usa un tratto pulito di filo per ogni spazio interdentale.
  • Alla fine, risciacqua la bocca per rimuovere i residui.

Con un po’ di pratica, diventa un gesto automatico e indispensabile della routine quotidiana.

Quando usarlo nella routine quotidiana

Il momento in cui si usa il filo interdentale è fondamentale per ottenere il massimo beneficio.

Ecco le indicazioni principali:

  • Una volta al giorno è sufficiente, preferibilmente la sera prima di dormire.
  • Usarlo prima dello spazzolino aiuta a rimuovere la placca tra i denti e permette al dentifricio di agire meglio.
  • Se si preferisce, può essere usato anche dopo lo spazzolino, purché con delicatezza e regolarità.
  • È particolarmente utile dopo i pasti principali, quando restano residui di cibo tra i denti.
  • Nei casi di impianti, apparecchi o ponti, può essere necessario usarlo più spesso o con fili specifici.

L’importante è la costanza: pochi minuti al giorno bastano per mantenere un’igiene interdentale completa.

Errori da evitare con il filo interdentale

Conoscere gli errori più comuni aiuta a migliorare la tecnica e a rendere il gesto davvero utile.

  • Muovere il filo con troppa forza può tagliare o infiammare le gengive.
  • Usare sempre lo stesso tratto di filo diffonde i batteri invece di rimuoverli.
  • Saltare gli spazi posteriori lascia accumulare placca dove si formano più facilmente le carie.
  • Trascinare il filo in linea retta non rimuove correttamente la placca: deve seguire la forma del dente.
  • Usare il filo su gengive già infiammate senza indicazione professionale può peggiorare l’irritazione.
  • Dimenticare la costanza: farlo solo occasionalmente riduce gran parte dei benefici.

Piccole attenzioni quotidiane rendono l’uso del filo interdentale davvero efficace e sicuro.

Falsi miti più comuni sul filo interdentale

Intorno al filo interdentale circolano molte convinzioni sbagliate che spingono le persone a evitarlo o usarlo male.

  • “Fa sanguinare le gengive, quindi è dannoso.” In realtà, il sanguinamento è segno di infiammazione: con l’uso regolare tende a diminuire.
  • “Se mi lavo bene i denti, non serve.” Lo spazzolino non raggiunge gli spazi interdentali dove nasce la maggior parte della placca.
  • “Rovina lo smalto.” Il filo agisce solo tra i denti e non intacca lo smalto se usato correttamente.
  • “È inutile con lo scovolino.” Nei denti stretti, il filo resta il metodo più efficace.
  • “Serve solo agli adulti.” Anche adolescenti e portatori di apparecchi traggono benefici concreti dal suo utilizzo.

Come integrare filo, scovolino e collutorio

Un’igiene orale completa non si basa su un solo strumento.

Filo, scovolino e collutorio hanno funzioni diverse ma complementari: usarli insieme garantisce una pulizia più profonda e una protezione duratura.

  • Filo interdentale: ideale per spazi stretti tra i denti naturali; rimuove la placca dove lo spazzolino non arriva.
  • Scovolino: più indicato per spazi ampi, apparecchi, impianti o protesi; elimina residui più grossi e pulisce intorno ai sostegni.
  • Spazzolino: sempre il primo passo, almeno due volte al giorno, con setole morbide e tecnica corretta.
  • Collutorio: completa la routine riducendo i batteri residui e rinfrescando l’alito; scegli formule senza alcol per uso quotidiano.
  • Ordine consigliato: prima filo o scovolino, poi spazzolino, infine collutorio.

Combinare questi strumenti crea una routine semplice ma molto più efficace nel mantenere denti e gengive sani.

Domande frequenti sul filo interdentale

Può essere usato in entrambi i momenti, ma usarlo prima dello spazzolino aiuta il dentifricio a raggiungere meglio le aree interdentali e migliorare la pulizia complessiva.
Già dai 7–8 anni, con la supervisione di un adulto o dell’igienista, quando i denti permanenti iniziano a toccarsi e si formano spazi interdentali stretti.
Sì: scovolini, fili spugnosi o espandibili, e flosser (supporti con filo già montato) possono essere più comodi per chi ha difficoltà manuali o apparecchi ortodontici.
No, il sanguinamento iniziale è spesso un segno di infiammazione dovuta alla placca. Con un uso regolare e corretto, la situazione tende a migliorare in pochi giorni.
Bastano 2–3 minuti al giorno per pulire tutti gli spazi interdentali con calma e senza forzare.
No, la fragranza serve solo a dare una sensazione di freschezza. L’efficacia dipende dalla tecnica, non dal gusto o dal profumo.
Assolutamente sì. L’igiene professionale rimuove il tartaro, ma la manutenzione quotidiana con il filo impedisce che la placca si riformi tra una seduta e l’altra.

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